ASTRATTA

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mercoledì 25 settembre 2013

bianco e nero?

Tutto ebbe inizio tramite msn, poco meno di 12 anni fa, io ero iscritta su un sito dove potevi creare un profilo personale e inserire il tuo contatto msn per conoscere gente nuova, non sono un'amante delle chat, però era un modo come un altro per passare il tempo e fare quattro chiacchiere con qualcuno. Era fine marzo se non ricordo male, tra i vari contatti che mi avevano aggiunto cominciai a chiacchierare con un ragazzo molto gentile e simpatico, mi colpì il suo avatar, l'occhio di un pagliaccio dal quale sgorgava una lacrima, e la frase che aveva come messaggio personale: " dov'è michael (metto un nome di fantasia perché non mi va di mettere il suo vero nome)?" Saranno state queste due cose o semplicemente una sensazione, ma capì subito che doveva essere un ragazzo triste, sicuramente molto sensibile e forse anche per quello mi soffermai a parlare con lui (di solito non amo parlare con dei perfetti sconosciuti, specie se uomini, si cade sempre in discorsi molto banali e mi annoio subito...) Lui era diverso, mai banale, molto profondo, forse era il suo dolore a renderlo meno superficiale degli altri ragazzi che frequentano le chat, fatto sta che cominciammo a scriverci quasi tutti i giorni parlando di tutto quello di cui si può parlare e giorno dopo giorno ci affezionavamo l'uno all'altra e cominciavamo a volerci bene sul serio e a non poter fare a meno di quelle nostre chiacchierate. Lui diceva che ero la ragazza dei suoi sogni, mora e dolce, io non ho un ragazzo dei sogni ma lui mi era entrato nel cuore anche se non sapevo nemmeno di che colore fossero i suoi occhi (lui non metteva mai sue foto su msn e tuttora non lo fa) Poi un giorno quasi per caso cercai la sua mail su un altro sito dove lui mi aveva detto di essere iscritto ma sul quale non so perché non mi era mai venuto in mente di andare a guardare il suo profilo. Lì aveva delle sue foto e il suo viso anche se mi era sconosciuto fino a quel momento era proprio come l'avrei potuto immaginare: un po' pallido, gli occhi scuri, dolci e profondi, m'innamorai di quel viso che corrispondeva esattamente al carattere del ragazzo con cui ogni giorno parlavo, mi ricordava un po' edward mani di forbice, quell'espressione dolce, triste e ingenua... Ormai dovevo conoscerlo, non potevo farne a meno e quella sera stessa gli proposi di incontrarci e ci scambiammo i numeri di telefono. Lo chiamai prima di mettermi a letto, dovevano essere le 11 di sera o giù di lì, la sua voce come il suo viso e il suo carattere era dolce e profonda, era un po' imbarazzato ma si sentiva che era contento di sentirmi, infatti parlammo fino all'alba, ma a noi sembrarono pochi minuti... Il giorno dopo restammo d'accordo che sarei andata io da lui (decisi io così) perchè viviamo in città diverse anche se a circa 50 km di distanza per fortuna, quindi col treno ci si mette giusto 1 ora. Dovevamo vederci alla stazione, per poi andare insieme a fare una passeggiata, così andai a prendere il treno, ma mi arrivò un suo messaggio che diceva pressapoco "scusami ma non me la sento di incontrarci, *** non sarà la nostra città, non oggi... perdonami se puoi" io ormai ero già in stazione e non avevo nessuna intenzione di tornare a casa, il biglietto era timbrato e il mio treno sarebbe partito di lì a poco, così non mi arresi nonostante le sue parole e ci andai lo stesso. Arrivata lì gli mandai un messaggio dove gli scrivevo che ero nella sua città e che lo aspettavo, ma lui non rispose, aspettai un'ora forse, non ricordo precisamente, nel frattempo il fato volle che passasse l'autobus che portava a casa sua, perché lui abita in un paesino e su quel bus c'era scritto il nome del suo paese, così senza nemmeno pensarci salì a bordo e arrivai nella piazza antistante il suo palazzo. Da lì lo chiamai e dopo un po' che parlavamo gli confessai che ero sotto casa sua e non me ne sarei andata senza almeno salutarlo di persona... Lui rimase molto sorpreso ma contento e mi disse di aspettare giusto il tempo che si vestiva e sarebbe sceso. Stavolta non si negò, lo vidi uscire dal portone di casa, lo salutai con un cenno della mano e lui venne verso di me sorridendo, io ero felice e imbarazzata, lui forse più di me, andammo insieme verso la fermata dell'autobus diretti al lungomare, era un bel pomeriggio di maggio e io ero con la persona con la quale più di tutte volevo stare. Lui era così timido che mi parlava tenendo gli occhi bassi, mi guardava solo quando sembravo distratta... sul lungomare passeggiammo tenendoci la mano (fui io a prendergliela) ci sedemmo su una panchina e cominciammo a chiacchierare, lui era molto nervoso e si capiva, così io mi avvicinai piano piano per rassicurarlo, gli diedi un bacio sulla guancia e lui finalmente prese coraggio e anche lui mi baciò sulla guancia io ero al settimo cielo passammo un pomeriggio bellissimo che come tutte le cose belle sembrò volare, arrivò il momento per me di prendere l'ultimo treno e tornare a casa, mi ci volle un bel po' per separarmi da lui, sul treno gli mandai un messaggio o lo mandò lui a me, non me lo ricordo, lui mi scrisse che ero la ragazza dei suoi sogni, anche meglio di come la potesse desiderare e io gli dissi altrettanto, tutto era semplice, facile, speciale, anche se inizialmente se avessi ascoltato lui quel giorno non ci sarebbe mai stato e forse chissà non ci saremmo mai incontrati... è tuttora è nella mia vita e ci vogliamo tantissimo bene. Il nostro rapporto purtroppo è cambiato, almeno per me, perché alcune cose purtroppo rappresentano un ostacolo troppo grande... Lui non voleva incontrarmi ed era sfuggente all'inizio perché aveva tanti problemi con se stesso, non pensava di essere all'altezza, temeva di non piacermi, che avrebbe sofferto perché non avrei ricambiato la sua amicizia e invece è stato tutto il contrario. Io con lui ho saputo essere ferma e decisa perché conoscevo questa sua debolezza e sapevo quanto gli piacessi nonostante lui si negasse... Ma un'altra al posto mio magari avrebbe pensato che il suo negarsi poteva essere sintomo di scarso interesse e non avrebbe mai vissuto una splendida storia d'amicizia... Ecco perché dico che al mondo non è tutto bianco o tutto nero, a volte bisogna leggere tra le righe e saper cogliere le sfumature.