ASTRATTA

ASTRATTA
ASTRATTA

venerdì 13 giugno 2014

astratta


Giunge l'onda oscura della sera e nel vasto prato celeste
s'accendono d'argenteo bagliore migliaia di piccole lucciole.
Ammirando una sì lucente distesa l'animo mio si perde nello
sconfinato mare di pulsanti astri. Onda d'infinita dolcezza
travolge il mio spirito anelante. Cullata dal silenzioso,
inebriante profumo notturno trovo la completezza
e la serenità che solo quella volta illuminata di lucciole
può donarmi, benevola
Persa la direzione, persa la convinzione, persa l’intenzione… dovrei sottostare ai tuoi bisogni fisici? Chi mi priva del cuore, chi non ha altra legge che il corpo non può avere la mia anima di DAMA. Un tale oltraggio non sarà cancellato, un tale sopruso non sarà proscritto, e il danno fatto ricadrà sull’oggetto. Poiché è legge divina che chi non si affida al velo del cuore e non vola con me, abbia per sé solo una figurina di cartone. Che sia bionda o che sia bruna, ahimè, quanta differenza potrai vederci tu che non distingui tra me e quella misera signora! Nella mia stalla c’era posto per il mio capretto, nella mia casa c’era il calore del fuoco ardente, ma tu preferisci il freddo di una padrona campagnola. Il mio volere è amore. Il tuo volere è niente.

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