ASTRATTA

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ASTRATTA

martedì 6 luglio 2010

ASTRATTA-domande

Quando mi rapisti che io non me ne accorsi neanche? Quando giungesti al mio capezzale, per prenderti le mie ora di sonno, che non ti vidi nemmeno arrivare? Quando mi portasti via da me senza nemmeno usare l’acceleratore, e guidando senza di me? Così me ne andai da me stessa per arrivare a te, mio Signore, come una sonnambula, cogli occhi chiusi e l’immagine di voi dentro le mie pupille. Voi mi rapiste con un gesto veloce, così come il vento rapisce una debole fiamma ad una candela posta sulla finestra aperta.
Poggi la testa sul cuscino, tiri su le coperte, quasi a difenderti dal buio…gli occhi non vogliono chiudersi…non adesso…non questa notte.
E’ la notte dei ricordi…quando ti stringi forte al cuscino e non riesci a trovare una posizione per addormentarti…la notte dei mariti che rientrano troppo tardi e delle domande che eviti di porre, forse per paura di conoscere già le risposte…la notte delle mogli che sono state al centro con l’amica…peccato che tu l’abbia incontrata proprio qualche ora fa.
Sono quelle notti quando tutto ritorna prepotente alla mente, e non riesci a trovare un modo per arginare quel prepotente fiume in piena…le notti durante le quali il passato bussa forte e si presenta con tutte le occasioni mancate.
Sono le notti durante le quali riannodi i fili delle tue esperienze…quando tiri i conti e ti accorgi di essere maledettamente in rosso, quasi senza speranza.
Le notti dei ricordi…quando nel silenzio distingui le ombre di ciò che poteva essere, e non riesci a trovare nessuna spiegazione plausibile che ti faccia accettare ciò che invece è…sono le notti Del rimpianto, di quelle occasioni mancate, delle persone andate via, di quelle distratte che non si sono mai accorte di quello che veramente sei.
La notte più lunga, passata con gli occhi sbarrati ad aspettare che il mattino ti liberi da questa angoscia…quando finalmente riuscirai a chiudere gli occhi, la sveglia inesorabile ti richiamerà al giorno, al tuo quotidiano, quello nel quale tenti disperatamente di nascondere l’impossibilità di accettare il tempo che passa, le occasioni che sfuggono via, il bisogno di gridare che ti distrugge e il timore che qualcuno scopra la tua umana debolezza.
La notte dei ricordi…il primo raggio di sole picchia alla tua finestra…stendi la mano e sembri quasi voler catturare il primo sole…la notte dei ricordi, quando tutto ciò che non è accaduto potrebbe accadere e ciò che vorresti, purtroppo, non accade mai!

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