ASTRATTA

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ASTRATTA

domenica 11 luglio 2010

ASTRATTA-YO

Be sono arrivata al punto di pensare che i ricordi sono come le maree...Appaiono all'improvviso...come dal niente...e ti comandano loro...Possono starsene nascosti per tutto il tempo che vogliono nella vasta distesa della tua vita e della tua mente...e poi nascere in un attimo come dal nulla...avvicinarsi silenziosi quando meno te lo aspetti e travolgerti. Qualche volta possono passarti accanto e sfiorarti appena, limitandosi a farsi osservare dal tuo sguardo distratto. Altre, invece, posso trascinarti lontanissimo, indietro fino a dove ha avuto inizio il cammino che ti ha portato al punto in cui sei stato travolta. Ma quello che li rende tanto forti e speciali è quel potere tutto loro di prenderti e sollevarti in alto per un attimo, farti assaporare l'ebbrezza di quel brivido, l'eccitazione di quella dolcissima sensazione scaturita da un niente, e poi sbatterti a terra con tutta la loro forza. È in queste occasioni che fanno più male.....!!!
Vorrei salvarmi dal dolore che mi darai e di cui non potrò fare a meno. Evitare di ingoiare il mio futuro incerto senza poterlo digerire nel mio cuore. Vorrei stupirti dicendoti che non ho più nulla da desiderare se non te, così come sei e come mi prendi. Vorrei evitare che il morso di un legame stritoli il mio collo ancor di più che la stretta di un collare, ma è troppo grande questa cosa per me: l’inevitabile bisogno di te. Troppo intensa l’ansia che palpita nel mio corpo, troppo immensa la voglia del tuo potere su di me. Se questo è solo l’inizio non oso immaginare come sarà straziante il resto che dovrò vivere, perché ormai mi sei così essenziale, così inevitabile, così viscerale e non posso fare a meno di volerti. Sono spaventata dall’idea di esser buttata via alla fine del percorso e messa sul calendario delle tue slaves consumate e lasciate. Non è possibile per me accettare mai di esser messa in un mucchio di altre, e la mia dannazione ormai è farne parte. Il mio dito è già tra le labbra, quando ti penso questo è il gesto che faccio, perché desidero, desidero la tua carne sulla mia anima, e se inferno dev’essere che inferno sia!

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